Tutti sanno che ogni blog, come ogni sito, come ogni cosa che si cerca, viene caricata di una certa dose di aspettative che, al reperimento della cosa stessa, potranno essere più o meno disattese.
Nel caso del blog di oltrelafoto, devo dire che partendo dal titolo e continuando a leggere il resto della pagina ho avvertito un senso di spaesamento.
Avendo già sviluppato l'analisi di alcuni punti nei post precedenti, mi limiterò qui ad una breve analisi sui contenuti (anche perchè sono solo quattro). Prima di tutto i post (ma anche il blog) è ricco di citazioni e aforismi, il che potrebbe essere un'arma a doppio taglio: infatti, se da una parte è facile per chi scrive lasciar parlare gli altri e interessante per chi legge, d'altro canto se voglio cercare aforismi vado su wikiquote e non perdo tempo a scorrere blog in cui eventuali citazioni non sono neanche classificate. Ma tralasciando anche questo, perchè tutto sommato anche io preferisco leggere citazioni piuttosto che altro, credo che oltrelafoto non aggiunga ne tolga niente di quanto già non sapessimo: l'unica informazione utile che vi si può trovare è quella sulla prima foto della storia. Il resto è un po' lasciato allo sbando, in quanto il filo rosso che l'autore aveva rintracciato, ossia l'esprimere con la fotografia, è un po' un po' contenitore che raccoglie di tutto. E anche se questo potrebbe essere un punto di forza, in questo caso a mio parere non lo è stato, poichè manca nel blog qualsiasi forma di interazione con altri utenti: in questo senso sembra più una serie di riflessioni messe bianco su nero.
Paradossalmente, c'è tuttavia da esonerare l'autrice stessa di questo, poichè non si possono obbligare i lettori ad apportare contributi.
Questo blog affonda le sue radici in oltrelafoto.blogspot.com, ponendosi a metà strada tra l'analisi critica e la naturale prosecuzione. "Scrivere con la luce" è parte del titolo del blog di Stella Nera, ed è questo il punto di partenza che mi sono proposta di adottare per questa pagina: partire da come si scrive per arrivare a capire cosa si legge.
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