Questo blog affonda le sue radici in oltrelafoto.blogspot.com, ponendosi a metà strada tra l'analisi critica e la naturale prosecuzione. "Scrivere con la luce" è parte del titolo del blog di Stella Nera, ed è questo il punto di partenza che mi sono proposta di adottare per questa pagina: partire da come si scrive per arrivare a capire cosa si legge.

mercoledì 2 dicembre 2009

Composizione e Percezione.

“Sei il fotoamatore medio, nello studio del fotoamatore medio: 18mx12, alto 9m, dove 6 banchi ottici Balcar illuminano la modella tipo del fotoamatore tipo: 18 anni, bionda, bellissima e statuaria, con i capelli lunghi fino alle natiche, completamente nuda e completamente priva di qualsiasi inibizione nei confronti del fotografo.
Avvicini l’occhio al mirino della tua macchina fotografica…
…e vedi un cartoncino grigio medio Kodak 18% e una griglia di composizione. Perché se vedi ancora la modella, la foto non ti viene.”

Cosa intendeva dire Chenz quando, circa trent'anni fa, iniziava cosi un suo articolo sulla rivista Zoon? Oggi il tutto si potrebbe rendere con una suggestiva domanda che ritroviamo nel libro di H. Eugen quando l'allievo chiede al Maestro: "Quando sto per scoccare, sono io che tendo l'arco o l'arco che mi trae alla massima tensione?" (forse proprio qesto ha portato H.C.Bresson a dire "La mia grande passione è il tiro fotografico")

Quando scattiamo una foto, sovente ci capita di farlo istintivamente, senza ritrovare nulla di quel raptus quando poi andiamo a rivedere lo stesso fotogramma (tanto meno ritroveranno qualcosa gli altri). Questo perchè la fotografia richiede una particolare pratica che è la previsualizzazione, ovvero l'imparare a guardare il mondo fotograficamente. "Fotografare" non è riportare la realtà su carta lucida 13x18, cosi come descrivere il lago di Como non è scrivere "I Promessi Sposi". Previsualizzare lo scatto fotografico significa porsi contemporaneamente come partecipante e osservatore esterno; significa muoversi intorno al soggetto, scoprirne i particolari messi in evidenza dalle diverse angolature, cambiare prospettiva, togliere spazio al cielo o alla terra, annullare le distanze o esasperarle, mettere a fuoco o sfumare i contorni, dare luce al giorno o lasciare tutto in ombra.
Immaginare di cambiare un parametro o più parametri insieme ci permette di esplorare tutto ciò che ci viene in mente, di toccare le emozioni che verranno (solo cosi) rese dallo scatto, permette di trasformare l'immagine in modo che trasmetta proprio quel qualcosa, senza bisogno di interpretazioni.
Cosi, quando l'immagine reale e quella mentale saranno abbastanza vicine da potersi sovrapporre, "si" scatta. E non è un caso che il verso usato sia sempre impersonale, poichè anche la fotografia in quanto arte è abbandonarsi al flusso creativo, se pur coscientemente.
Imparare a previsualizzare l'immagine è come imparare a guidare: all'inizio sembra di dover fare mille cose contemporaneamente, che neanche si riesce a pensare a tutto, ma col tempo l'acquisizione della tecnica permette di rendere l'azione meccanica. E vi assicuro che a quel punto impiegherete meno tempo voi a scattare che io a scrivervi di come farlo...


"La mia interpretazione della fotografia non ha mai detto il falso, ma allo stesso tempo non ha mai detto tutta la verità. Dice solo 'Non sai nulla della realtà, questa è solo la mia interpretazone'"
(N.Knight)

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