Forse era uno sfogo momentaneo e l'autore col pennarolo si trovava lì per caso. O era un ragazzo che aveva subito un torto da un ex amico con i soldi e che esibiva la sua economica condizione sociale.
La scritta sarebbe andata via col tempo. Gli uomini delle pulizie del palazzo lo avrebbero cancellato da lì a poco con l'alcol o altri prodotti per il marmo ma, trovandomi casualmente la macchina fotografica nel marsupio, ho voluto immortalare quella scritta, quello sfogo, quello scarabocchio che rappresenta comunque una sana verità.
Una verità su un muro, di sera. In una traversa non illuminata in una calda Crotone d'estate.
La luce del flash (che rivolta verso un uomo in posa provoca fastidio) ha illuminato questa scritta... Frutto di uno sfogo, di un malessere... di una riconquista.
Quando la luce rende eterno cio' che non durerà.
Nessun commento:
Posta un commento