Inizio il mio contributo al blog con il primo, apripista, di una serie di interventi riguardanti la ritrattistica, facenti tutti riferimenti alle teorie di Gombrich circa un'analisi della rappresentazione figurativa di individui (appunto la ritrattistica) secondo una prospettiva innovativa: la psicologia della percezione. Mai si era tenuta infatti esplicitamente conto della possibilità di assumere, come angolo visuale, la psicologia, nella considerazione della produzione di ritratti. Eppure lo stesso Gombrich richiama alla memoria i numerosi precedenti che accompagnano la storia di questa arte: dai ritratti medicei michelangioleschi situati nella Sagrestia Nuova fino a Raffaello, numerose sono state le polemiche accesesi intorno a questo argomento, che coinvolgevano seppur marginalmente la materia psicologica. Nelle discussioni che si sono succedute nei secoli, infatti, ciò che suscitava l'attenzione era soprattutto la somiglianza che i ritratti dovevano possedere quasi come qualità intrinseca qualificante l'opera; ma quasi tutte le discussioni recano "l'impronta del filisteismo": grandi artisti hanno infatti dovuto rendere conto del proprio operato a mogli sciocche che "insistono che c'è ancora qualcosa che non va attorno alla bocca". Ma che c'entra tutto questo con la fotografia?
(continua)
Questo blog affonda le sue radici in oltrelafoto.blogspot.com, ponendosi a metà strada tra l'analisi critica e la naturale prosecuzione. "Scrivere con la luce" è parte del titolo del blog di Stella Nera, ed è questo il punto di partenza che mi sono proposta di adottare per questa pagina: partire da come si scrive per arrivare a capire cosa si legge.
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