Questo blog affonda le sue radici in oltrelafoto.blogspot.com, ponendosi a metà strada tra l'analisi critica e la naturale prosecuzione. "Scrivere con la luce" è parte del titolo del blog di Stella Nera, ed è questo il punto di partenza che mi sono proposta di adottare per questa pagina: partire da come si scrive per arrivare a capire cosa si legge.

lunedì 30 novembre 2009

Cenni preliminari- I

Cominciamo a prendere confidenza con la tecnica fotogtafica.
Con "lunghezza focale" si indica la distanza espressa in millimetri che intercorre tra il piano della pellicola ed il centro della lente dell'obbiettivo.

La lunghezza focale di un obbiettivo normale è vicina alla misura della diagonale del fotogramma. (che nel caso del classico rullino, è 24 X 36 = 43 mm) e l'angolo di campo che copre un obbiettivo di questa focale è di 46°. (L'angolo di campo dipende dal formato del fotogramma e dalla lunghezza focale dell'obiettivo).
Gli obbiettivi grandangolari hanno un angolo di campo molto più ampio che si aggira attorno ai 74°, grazie ad essi è possibile inquadrare soggetti molto grandi oppure riprodurre interamente piccoli spazi come ad esempio l'interno di una stanza.
Al contrario i teleobbiettivi, che ci consentono di inquadrare soggetti lontani con un rapporto di riproduzione apprezzabile, hanno un angolo di campo poco ampio (dai 28° in giù). Con essi sarebbe impossibile fotografare la figura intera di una persona in una piccola stanza.

Al fine di rendere più chiara la differenza tra le varie ottiche, immaginiamo di trovarci in una sala di un ristorante, a cena con i nostri amici. Avendo a disposizione 3 obbiettivi: un 35 mm, un 50 e un 135 potremmo effettuare diverse inquadrature. Per il primo piano di chi ci è di fronte useremmo il 135, per fotografare tre amici a mezzobusto il 50 mm, per una panoramica su tutta la tavolata il grandangolare da 35mm.

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